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Rabbia cronica, consigli per gestirla al meglio

Quel momento in cui senti che stai per perdere il controllo, un calore sale violento alla testa, il cuore comincia a battere forte e… no, non stiamo parlando di amore, ma di rabbia!

Chi non è mai stato colto da un attacco improvviso d’ira, per esempio mentre si trovava imbottigliato nel traffico, perché era in forte ritardo ad un appuntamento o per via di una notizia, una situazione o un atteggiamento irritante?

La rabbia fa parte delle emozioni umane e, come tutte le emozioni, scatena nell’animo una serie di reazioni che poi si ripercuotono inevitabilmente anche sull’organismo.

Un’esplosione di rabbia scatena una serie di risposte a livello fisiologico: la più comune e immediata è un aumento della pressione sanguigna, ma una collera trattenuta a lungo può anche determinare, col tempo, patologie più serie come infiammazioni a livello dell’apparato digerente, gravi irritazioni della pelle, malattie di varia natura.

Situazioni emozionali che generano sentimenti di rabbia

Il più delle volte la collera viene scatenata da fattori di  natura esterna, tuttavia ci sono casi in cui motivi più profondi si celano dietro una condizione emozionale ben precisa, che riemerge ogni qualvolta è in risonanza con un evento esterno. E’ il caso, per esempio, di una collera trattenuta a lungo o vissuta a livello cronico.

Le condizioni emotive che generano il sentimento di rabbia sono il rifiuto, l’incomprensione, l’umiliazione, l’indifferenza, le ingiustizie, l’intolleranza, la violenza. Ecco alcuni atteggiamenti e situazioni emozionali che possono generare una condizione di rabbia cronica:


  • Forte senso di critica verso gli altri: il più delle volte nasconde il rifiuto verso aspetti della tua stessa personalità, che ti portano ad essere intransigente nei riguardi di te stesso e degli altri. Questo atteggiamento alimenta il senso di delusione e frustrazione.
  • Bisogno insoddisfatto di sentirti amato, tendenza ad auto-svalutarti e sminuire le tue capacità. Spesso in questi casi ti sforzi di adeguarti a quello che gli altri si aspettano da te, e ti paragoni continuamente a persone che consideri migliori di te. Attraverso questo comportamento stai gettando i semi per un’esistenza rancorosa e altamente frustrante.
  • Abitudine a crearti continuamente delle aspettative nei confronti di persone e situazioni. E’ il caso in cui, per esempio, preferisci aspettarti da altri ciò che tu stesso non sei in grado di dare a te stesso. A lungo andare questo atteggiamento può portare a desideri di vendetta.

La collera inespressa fa più danni di quella esternata!

Ci hanno insegnato a credere che esprimere il rancore e sfogare la collera sia sbagliato, e la rabbia stessa viene vista come un sentimento negativo da nascondere, evitare, temere e soprattutto reprimere a tutti i costi. In realtà chi afferma questo, spesso fa riferimento alle possibili conseguenze di un simile sentimento, dimenticando che la rabbia in sé è un’emozione come un’altra. Sfogare la collera dunque non solo non è sbagliato, ma, purché la si liberi in  modo costruttivo, permette di rilasciare tutte le tensioni represse nell’organismo, che potrebbero avere alla lunga effetti nocivi sul corpo e sulla mente.

Che succede quando la collera viene repressa?

Impedire a un’emozione di venire liberata all’esterno, significa andare incontro, con il tempo, a rischi anche seri per la salute: alcuni studi infatti hanno dimostrato che gli effetti di un’ emozione repressa vanno a ricadere sul sistema immunitario, con conseguenti patologie psicosomatiche, cardiache, gastriche e depressione a livello psichico.

Come si guarisce dalla rabbia cronica?

  • Imparare a gestire la propria rabbia significa anzitutto permettersi di accettare e vivere questa emozione quando si presenta, senza cercare di reprimerla. A questo proposito, è utile cercare di capire cosa ti sta impedendo di vivere liberamente questa emozione (per esempio, una paura di perdere il controllo o la paura di essere giudicato negativamente).
  • Ricerca poi la condizione emotiva che ha generato questo sentimento: un senso di rifiuto di cui sei stato vittima, un dolore per un’ umiliazione ricevuta, un’ingiustizia che hai subìto o di cui sei stato testimone …
  • Vivi la tua rabbia in modo costruttivo: quindi non sfogandoti  sugli altri o distruggendo tutto quello che ti capita a tiro, ma col puro intento di liberare delle energie in eccesso. Per esempio, urlando tutto il tuo risentimento con la bocca contro un cuscino, prendendo a pugni il sacco della boxe, piangendo , o facendo una corsa.
  • Per ridimensionare le cause che hanno scatenato la rabbia e sviluppare un certo distacco emotivo dalla situazione che stai vivendo, puoi aiutarti con le pratiche di meditazione e rilassamento, che stabilizzando il respiro rilassano la muscolatura e rasserenano la mente, permettendoti di affrontare le questioni con maggiore obiettività e lucidità .

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