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Fame Emotiva e Sovrappeso: 4 Cause Emozionali

Quando si ha fame il bisogno di cibo è un richiamo istintivo. Che, generalmente, si spegne non appena quel bisogno viene soddisfatto.
Esistono tuttavia alcuni casi in cui il desiderio di mangiare non è dettato da un reale senso di fame, quanto piuttosto da un bisogno di appagamento. Che però non si placa, nemmeno dopo essersi abbuffati. 

Quando la ricerca di cibo diventa compulsiva, si parla comunemente di “fame nervosa o emotiva”. 
Le persone che soffrono di fame emotiva sono in genere anche quelle che hanno maggiori difficoltà a risolvere i problemi di sovrappeso che ne derivano. Poiché il loro bisogno smodato di cibo è un tentativo di compensazione emotiva più che un impulso fisiologico, queste persone difficilmente riescono ad ottenere dei risultati con una dieta. E anche quando ci riescono, nel momento in cui riprendono a mangiare in modo normale riacquistano subito peso. 

Chi soffre di fame nervosa non mangia per soddisfare un naturale senso di fame, ma per reagire a uno stato emotivo (ansia, tristezza, solitudine, noia, rabbia). Ecco perché preferisce quegli alimenti che danno una sensazione di appagamento e benessere. Come i cibi grassi, oppure dolci e cioccolato. 
Si tende a mangiare con grande voracità, oppure al contrario ci si riempie lo stomaco con tante piccole porzioni durante la giornata per dare a se stessi l’illusione di mangiare poco. Ma il risultato è che in entrambi i casi si mangia troppo. 

Quali sono le cause emozionali all’origine della fame emotiva?

Il bisogno patologico di cibo nasconde delle ferite emotive irrisolte, che spesso si manifestano nel corpo attraverso un eccesso di grasso e un aumento di peso.  Altre conseguenze, che potrebbero derivare dal sovrappeso, sono: ipoglicemia, diabete, disturbi respiratori, patologie a cuore, fegato, tiroide e agli arti inferiori (gambe e piedi).

Le origini di queste ferite emotive risalgono all’infanzia, a quando il bambino si ritrova a vivere una o più esperienze in cui si sente umiliato e prova un forte senso di vergogna (per esempio, dopo essere stato colto in flagrante e mortificato da un genitore).

Ecco 4 cause emozionali all’origine della fame emotiva e del sovrappeso:


  1. Mi vergogno di me stesso. All’origine del desiderio compulsivo di cibo c’è dunque un senso di vergogna. E poiché diventiamo quello che pensiamo, più si prova vergogna e senso di colpa per quello che si mangia, più si prende peso. A livello comportamentale, si cercherà di tenere tutto sotto controllo per paura di lasciarsi andare e per non dover provare vergogna di se stessi (o per paura che altri provino vergogna nei nostri confronti). Il senso di vergogna fa sentire sporchi, indegni e ci fa vivere spesso occasioni che suscitano sensi di colpa. 
  2. Non merito di provare piacere. Una seconda causa emozionale è la convinzione di non essere abbastanza meritevoli per concederci quello che ci fa star bene. Spesso, chi cerca appagamento nel cibo trascura volutamente i propri bisogni emozionali. Adotterà atteggiamenti autopunitivi e di auto-accusa soprattutto in quelle occasioni nelle quali potrebbe provare piacere e gratificazione. Nel momento in cui trovasse altri mezzi diversi dal cibo per appagare questi suoi bisogni emozionali, riuscirebbe anche a dimagrire. 
  3. Non voglio (ho paura di) essere desiderabile. Quando il sesso viene visto come qualcosa di vergognoso e sporco, il bisogno compulsivo di cibo ha la finalità di rendere il nostro corpo meno attraente. Come a proteggerci dal “rischio” di essere desiderabili e di poter vivere senza vergogna la propria sessualità. Come conseguenza, si accumula grasso in eccesso attorno al corpo e in particolare nella regione dei fianchi e degli organi sessuali.  
  4. Devo occuparmi/preoccuparmi di tutti coloro che amo. Chi vuole occuparsi sempre di tutti accumula grasso alla schiena e nelle spalle. Prendere su di sé fardelli e volersi fare carico di responsabilità altrui è un atteggiamento inconsapevole per caricarsi di doveri e non avere più tempo da dedicare a se stessi. Avere del tempo libero per sé viene inteso come qualcosa che togliamo agli altri, e questo scatena sensi di colpa. 

Il sovrappeso non è l’unica conseguenza della fame nervosa. Altri disturbi possono manifestarsi, apparentemente come conseguenze dirette del sovrappeso:


  • Mal di schiena e disturbi respiratori. Si manifestano quando ci facciamo carico di molte cose e non abbiamo spazio per noi stessi. Ci lasciamo soffocare dai problemi altrui
  • Ipoglicemia. Quando abbiamo difficoltà a concederci momenti di piacere e dolcezza, o ci sentiamo in colpa se questo avviene
  • Gambe e piedi. Fratture, varici, distorsioni e altri problemi agli arti inferiori sono legati alla paura di non potersi più muovere e dover dipendere da altri
  • Tiroide. quando non prestiamo ascolto ai propri bisogni e non sappiamo esternare le nostre richieste
  • Cuore. Quando non ci amiamo e non ci riteniamo abbastanza importanti per concederci quello che ci piace

Per concludere:
Dietro la fame emotiva e la ricerca smodata del cibo si nasconde il tentativo di compensare uno squilibrio emotivo. Sono bisogni interiori insoddisfatti che col tempo hanno sviluppato condizioni emozionali, comportamenti e meccanismi di difesa tali da indurre a vedere nel cibo l’unico mezzo di gratificazione. Gli effetti si manifestano anche nel corpo, sotto forma di sovrappeso e patologie di varia natura.
Colpevolizzarsi è inutile e controproducente, perché proprio attraverso questi nostri comportamenti possiamo arrivare a capire quali sono gli aspetti emotivi da sanare. Prendere gradualmente consapevolezza delle proprie paure è un primo sicuro passo verso la guarigione delle ferite che si celano dietro la fame emotiva, e il modo più efficace per riportare salute ed equilibrio nel corpo. Al contrario, continuare ad ignorare i bisogni dell’anima limitandosi ad intervenire sul corpo significa soltanto perpetuare il problema fisico, se non addirittura rischiare di aggravare la nostra salute.

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