Passa ai contenuti principali

Come i pensieri cambiano il destino


Bruce Lipton è un biologo cellulare di fama mondiale, un docente universitario e ricercatore che ha dedicato buona parte della propria vita ad uno studio appassionato della fisica quantistica, e uno dei primi scienziati a dimostrare in laboratorio come i pensieri cambiano il destino e la salute dell'uomo.

Ricerche approfondite sul comportamento delle cellule lo hanno condotto verso nuove frontiere della biologia, e verso una scoperta rivoluzionaria: il vero segreto della vita non sarebbe custodito nel nucleo, sede del DNA, ma nella membrana biologica che riveste la cellula, e che Lipton afferma essere il vero cervello dell’attività cellulare.

 La membrana biologica cellulare presenta una struttura così semplice, e al contempo di una complessità tale da costituire la vera intelligenza della cellula, poiché traduce i segnali ambientali in azioni svolte dalla cellula (comportamento cellulare).

 Nel suo libro La biologia delle credenze, Bruce Lipton spiega quanto ha riscontrato negli anni dall’osservazione delle comunità cellulari: non sono i geni a determinare la qualità della vita e la salute di una persona. Al contrario, l’attività dei geni è condizionata da tre fattori: l’ambiente, i pensieri e le esperienze vissute .

L’ambiente, e principalmente la nostra percezione di esso, sono in grado di influenzare la nostra biologia, determinare l’attività dei nostri geni e di conseguenza i nostri processi fisiologici. Ne deriva che i geni, per quanto coinvolti nell’attivazione di un processo patologico, non rappresentano tuttavia la causa a monte di questo processo, in altre parole essi non vanno visti come bombe ad orologeria che hanno già stabilito, dal momento in cui un individuo viene al mondo, quanto durerà la vita di quell’organismo, a quali delle patologie esso andrà incontro e a che età.

La sopravvivenza e la salute delle cellule (e quindi di un intero organismo) dipende essenzialmente dalla loro capacità di adattamento ai cambiamenti ambientali.

Un’altra importante caratteristica della membrana biologica cellulare, è quella di avere le stesse proprietà di un chip di un computer: la definizione biochimica di membrana cellulare è infatti “un cristallo liquido semiconduttore avente delle uscite e dei canali “ definizione che corrisponde esattamente a quella utilizzata per definire un chip.

La membrana cellulare sarebbe dunque il corrispettivo organico di un chip informatico. Di conseguenza, allo stesso modo di un computer, anche una cellula può essere programmata: il suo comportamento genetico dipenderà essenzialmente dal tipo di informazioni che essa scarica dall’ambiente. La memoria cellulare, al contrario, è rappresentata dal contenuto nucleico (quindi il DNA ed i geni codificanti le proteine) ed è paragonabile, in termini informatici, alla memoria rigida del computer.

L’energia mentale dunque è in grado di influenzare il modo in cui il cervello fisico controlla i processi fisiologici del corpo. Per spiegare questo concetto, Nel suo libro “La biologia delle credenze” Bruce Lipton paragona le credenze umane a filtri di una macchina fotografica: a seconda del filtro che utilizziamo, cambia il modo in cui vediamo il mondo. E la nostra fisiologia segue quel modo di vedere. La cosa positiva è che possiamo scegliere cosa vedere e, soprattutto, cosa pensare. Se è vero che i pensieri cambiano, perché sono in grado di influenzarlo, il destino dell'essere umano, i pensieri positivi restano tuttora il comandamento biologico per una vita sana e felice.

L’aspetto sicuramente più importante dell’attività cellulare, è che le cellule non lavorano l’una indipendentemente dalle altre, ma svolgono un lavoro di tipo comunitario, nel senso che ciascuna lavora per l’interesse di tutte e dell’intero organismo. In pratica, esse seguono una voce collettiva che a sua volta condiziona la fisiologia ed i modelli comportamentali.

Lo stesso accade al bambino quando osserva e apprende dai genitori. Atteggiamenti, abitudini e modi di essere vengono interiorizzati nella mente subconscia ed etichettati come verità. Una volta radicate nel subconscio, queste verità sono in grado di controllare gli schemi di comportamento ed i processi biologici, ed il solo modo per evitare un tale effetto è riprogrammare la mente subconscia.

Il meccanismo è sempre quello: quando viene percepito uno stimolo, scatta una risposta comportamentale, appresa la prima volta che abbiamo sperimentato quel segnale. Tale risposta genera pensieri che a loro volta cambiano la predisposizone a star bene, realizzare obiettivi, modificare le proprie abitudini,in pratica influenzano il destino. Se i comportamenti appresi non collaborano con gli obiettivi della mente conscia, tali obiettivi troveranno difficile realizzazione e il comportamento influenzato a sua volta influenza anche la nostra fisiologia ed il nostro stato di salute.

Hai bisogno del mio supporto professionale? Contattami qui!

Commenti