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Neuroplasticità: Deprogrammare la mente dalle abitudini negative

Secondo i più recenti studi nel campo delle neuroscienze, il nostro cervello sarebbe in grado di modificare la propria struttura e le proprie funzionalità in risposta a stimoli sia esterni che intrinseci.

Questo fenomeno, detto neuroplasticità, si è già potuto osservare in persone affette da patologie o che avevano subito traumi: il loro sistema nervoso si era “adattato” alla nuova situazione, modificando le proprie connessioni interneuronali, o attivandone di nuove.

Questo processo di modifica e riorganizzazione delle aree cerebrali avviene quando riceviamo anche altri tipi di stimoli: per esempio quando siamo in fase di apprendimento, quando modifichiamo una nostra abitudine, cambiamo il nostro punto di vista o dopo aver sperimentato qualcosa di nuovo.

Ma la cosa più sorprendente è che il sistema nervoso modifica la propria struttura anche in risposta a stimoli di natura intrinseca, come la propria stessa attività di pensiero.

Facciamo un esempio: il cervello di una persona che viene sottoposta ad una seduta di ipnosi o ad un esperimento di visualizzazione creativa, registrerà nella memoria inconscia ogni esperienza vissuta in stato di trance, come se quell’esperienza fosse stata effettivamente vissuta.

Praticando per un certo periodo di tempo la tecnica di visualizzazione, si può verificare un reale mutamento non solo nella struttura del cervello, ma anche nella fisiologia del corpo. Esattamente come se l’esperienza fosse stata vissuta nella realtà fisica e non solo a livello mentale.

Questo processo si verifica per qualunque tipo di pensiero formulato e in qualsiasi condizione mentale?

No. La condizione mentale che favorisce questo processo  è lo stato Alfa.

Per stato Alfa si intende uno stato di coscienza alterato, che solitamente sperimentiamo nella condizione di dormiveglia, o durante la meditazione, o anche mentre siamo profondamente assorti nella lettura di un libro o in contemplazione, quando guidiamo, quando sogniamo  ad occhi aperti …
Nella condizione Alfa, la mente analitica tace ed il subconscio si rivela, rendendo accessibile tutto il proprio materiale emotivo, vale a dire: programmazioni mentali che hanno dato origine a meccanismi di comportamento ripetitivi, memorie di fallimenti e di dolore che portano la persona ad inciampare sempre nei medesimi ostacoli e nei medesimi insuccessi.

Poiché tali memorie sono radicate a livello inconscio, esse si possono dissolvere soltanto a livello inconscio. Di conseguenza, l’induzione allo stato Alfa diventa la condizione ideale per rielaborare queste memorie e sostituirle con altre, che possano determinare esperienze nuove e con esito diverso. Questo è possibile solo ri-addestrando il cervello a nuovi schemi di pensiero.

Ciò significa sostanzialmente che se una persona desidera che il cambiamento , il benessere e la prosperità arrivino nella propria esistenza, questo non sarà possibile finché continuerà a desiderarli solo a livello razionale.

Fino a quando non saranno dissolte tutte quelle memorie inconsce di dolore, mancanza e bisogno che stanno attualmente condizionando il corso del nostro destino, tali memorie continueranno a crearci sempre le stesse situazioni e gli stessi ostacoli, all’infinito.

Al contrario, de-programmando le memorie di dolore, tutte quelle abitudini di pensiero negative che ci portano ad agire (e reagire) sempre allo stesso modo, verranno eradicate dalla nostra mente, grazie al fenomeno della neuroplasticità che riorganizza la struttura del sistema nervoso attivando nuove aree nel cervello.

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